NEURAL, rivista di cultura dei nuovi media, 16.04.04 .


Move 36, il confine fra umano ed il non umano.

Vito Campanelli

Eduardo Kac, già pioniere negli anni '90 della Biotelematica e dell'Arte Transgenica, prosegue il proprio filone di ricerca nei fenomeni di comunicazione fra specie differenti (uomini, macchine, piante, animali, ...) con la nuova installazione: 'Move 36'. Il titolo dell'opera prende
spunto dalla celebre mossa (36 appunto) che permise nel 1997 a 'Deep Blue' di sconfiggere il più grande giocatore di scacchi Gary Kasparov.
L'installazione è composta da una grossa scacchiera realizzata con terra (quadrati neri) e sabbia (quadrati bianchi) posta al centro di una
stanza. Nel quadrato dove fu realizzata la famosa "mossa 36" è posta una pianta (di pomodoro) che incorpora un gene progettato da Kac
specificamente per questo lavoro. Il gene usa il codice ASCII per rappresentare in linguaggio binario la famosa sentenza di Cartesio: 'Cogito
ergo sum'. Ciò è stato reso possibile grazie ad una doppia complessa operazione. In un primo momento Kac ha tradotto il testo in una serie di
0 e 1; successivamente ha stabilito uno standard procedurale che permettesse di tradurre gli 0 e gli 1 in una sequenza dei quattro elementi
strutturali del DNA secondo la seguente formula: A=00, C=01, G=10 e T=11. Il gene 'cartesiano' così realizzato è in grado di produrre delle
mutazioni nella pianta nella quale è stato inserito e tali mutazioni, secondo le intenzioni dell'autore, dovrebbero essere tali da poter essere
percepite con facilità dall'occhio umano. L'installazione è poi completata da due schermi posti ai lati opposti della stanza, raffiguranti due
scacchiere nelle quali ogni quadrato è costituito da differenti loop video che si alternano ad intervalli irregolari, quasi ad evocare una partita di
scacchi tra fantasmi. Tralasciando ogni considerazione (e preoccupazione) sulla sconcertante facilità con cui è possibile isolare, sintetizzare e
riprodurre il DNA, va sottolineatao quello che sembra essere l'aspetto veramente caratterizzante dell'installazione, ossia la ricerca della zona di
confine tra l'umano ed il non umano, il vivente ed il non vivente. La soggettività degli esseri inanimati, nelle cui "azioni" è spesso identificabile
una forza comparabile a quella caratteristica dell'azione prodotta dalla soggettività umana ('Deep Blue' che batte Kasparov), è enfatizzata
nell'opera di Kac allo scopo di suggerire una via alternativa alla comprensione dei fenomeni di comunicazione tra specie, nella direzione di
una comunicazione dialogica che possa liberarci dall'ipoteca antropocentrica. Se nell'arte il gesto fondamentale è un intervento cognitivo ad
un livello simbolico, non pratico, è giusto dunque abbandonare ogni preoccupazione etica ed accettare le opere di Kac (siano esse conigli
fluorescenti o piante cogitanti) come un invito a spostare "la nostra attenzione su ciò che resta saldamente nascosto alla vista ma che
nondimeno ci influenza direttamente".


Back to Kac Web