Originally published in La Stampa, September 21, 2000, Italy.


Alba, la coniglietta che brilla. Creata in laboratorio con i geni di una medusa

21-09-00, La Stampa
Gabriele Beccaria


Signore e signori, ecco la prima coniglietta transgenica fluorescente, che di notte brilla di un verde assurdo. E adesso, prego, potete cominciare a sbranarvi sulla necessità e sulla mostruosità di giocare a Dio con le doppie eliche del Dna. Eduardo Kac, professore darte e artista lui stesso, brasiliano di nascita e americano dadozione, voleva strappare un momento di celebrità e ce lha fatta. A Chicago ha organizzato un evento senza precedenti, con tanto di ospiti illustri e pubblico selezionato, disgustando molta più gente di quella che formava la sua attenta platea. Al «college» di legge dell'università ha convocato la conferenza «Arte, Scienza e Libero Pensiero» e ha presentato la sua opera provocatoria, una coniglietta creata dall'Istituto di Ricerca Agronomica francese incrociandone l'uovo con un gene proveniente da una medusa, la «Aequorea Victoria».

Albina alla luce, colorata nell'oscurità, è stata battezzata Alba. Un nome dolce per la prima Chimera che dagli incubi del mito trasmuta in realtà. «Voglio farvi pensare - ha detto, diabolicamente serafico, Kac -. Invece del rifiuto netto delle biotecnologie è necessario capirne tutte le implicazioni». L'effetto è andato ben oltre. Il più scandalizzato tra i partecipanti è stato Stuart Newman, biologo del New York Medical College. Inorridito, è sbottato così: «Adesso è imperativo tracciare una linea da non oltrepassare». A distanza, un altro biologo di rango, Woodland Hastings di Harvard, si è indignato: «Un test assolutamente frivolo». E nelle stesse ore (il momento era stato scelto con cura) un comitato della prestigiosa «Associazione americana per l'avanzamento della scienza» riunita a Washington, chiedeva l'immediata nomina di un team speciale per controllare la liceità della ricerca genetica che negli Usa sta esplodendo con lenergia di una supernova. Intanto, gli scienziati francesi hanno fatto sapere di non voler più consegnare Alba al suo spregiudicato proprietario.

Meglio non poteva andare per il professor Kac, l'uomo che pretende di far pensare il mondo. Ma, se gli apprendisti stregoni francesi che hanno incautamente obbedito alla sua fantasia non cambieranno presto idea, per l'artista il successo rischia di diventare uno smacco. Ha spiegato infatti che la creazione di Alba - «la mia opera d'arte transgenica» - è solo la prima fase di un progetto che prevede «un complesso evento sociale». Il che significa che la coniglietta verrà adottata dalla sua famiglia (moglie e figlia hanno già acconsentito) e sarà un polo di attrazione e curiosità permanenti: un conto è un annuncio massmediatico in un algido «college» universitario, un altro è un chimerico animaletto in carne, ossa e pelliccia fluorescente che zampetta nei giardinetti dei vicini e viene portato a spasso al parco pubblico (preferibilmente quando comincia a calare il buio). «Il risultato sarà un insieme dinamico di reciproche interferenze - ha incalzato -: tra rapporti famigliari, reazioni sociali, problemi scientifici, comunicazioni tra specie diverse, discussioni pubbliche, questioni di etica, interpretazioni dei media, ruolo dell'arte».

Kac ha scomodato anche fior fior di filosofi - dal sempreverde Nietzsche al meno ovvio Buber - per avvolgere Alba di considerazioni su identità e differenza, normalità e mostruosità. Ma non ci vuole molto per capire che lui sta dalla parte degli scienziati che ha fatto infuriare: «Bandire la ricerca genetica lascerebbe l'umanità indifesa contro malattie devastanti - scrive sul proprio sito Internet www.ekac.org -. Solo l'arte può aiutare a razionalizzare questa rivoluzione». Cioè un povero coniglio bianco-verde che sembra tanto un fenomeno da baraccone.


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