Originally published in Italian in Net Institute <http://www.net-i.org/archive/msg00578.html>. This is a transaltion of: Newitz, Annalee. "Biopunk", San Francisco Bay Guardian, August 8, 2001.


BIOPUNK REVOLUTION

fonte: AlterNet

Annalee Newitz

Il Cyberpunk è roba vecchia. I giorni di Mondo 2000 sono lontani.
L'Internet-boom è stato uno scherzo. Bill Gates è un fascista e Carly
Fiorina ha perso il tocco di Mida.

Quale sarà la prossima rivoluzione techno-artistica? Quali saranno i
nuovi scrittori e scienziati pazzi che ci ispireranno negli anni 2000?

La risposta è già arrivata: the biopunk revolution.

I nuovi visionari biopunk abbracciano l'ingegneria genetica creativa, la
ricerca RNA, la clonazione e la sintesi proteica come arte.

I Biopunk esplorano la linea di confine tra il genoma umano (la biologia)
e quello elettronico (l'ingegneria) per cercare il punto di incontro e di
scontro tra le due specie (sorpresa: hanno molto di più in comune di
quello che è possibile immaginare).

A differenza delle corporazioni biotech, come la ditta Celera che vorrebbe
brevettare la sequenza dell'intero genoma umano per poi dare avvio a
sporchi traffici bio-informatici, i biopunks credono fermamente nella totale
liberazione dei dati genetici.

THE OPEN GENOME

I Biopunk appoggiano il consorzio pubblico noto come Human Genome
Project (HGP) che vuole rendere disponibili a chiunque tutti i dati del
genoma umano. La sequenza esiste già pubblicamente, seppur ancora
in forma di bozza, e molti scienziati ritengono che "The Open Genome"
potrebbe diventare perfino più accurato di quello detenuto dalla Celera --
in parte per il gran numero di inteligenze coinvolte e in parte per la tecnica
di sequenza che stanno usando.

Vendere dati genomici per uso commerciale è da reazionari. Tutti devono
poter navigare liberamente nell'oceanio dei flussi e riflussi genetici.

Secono le attuali leggi, scoprire un gene o una proteina significa
brevettarli e dunque possederli. Il che vuol dire che una compagnia
potrebbe arrivare a possedere parti del nostro corpo nello stesso modo
in cui oggi vorrebbe detenere la proprietà su dei geni. Si andrà così verso
uno scenario fanta-reale, un mercato genetico in cui si dovrà pagare le
compagnie in cambio di bio-informazione.

E' dunque più che mai necessario infrangere il copyright genetico
insieme a quello memetico.

FREE OUR GENETIC DATA

Al grido di "Free our genetic data!", ovvero, lasciateci fare ciò che vogliamo
dei nostri geni e della nostra biologia, il movimento biopunk ha messo in
moto i suoi appassionati filosofi, avvocati e intellettuali per ridicolizzare
questa assurda legge sui brevetti genetici che intende trasferire alle Bio-
Corporazioni un nuovo formidabile monopolio capitalista, quello degli
OGM, l'alterazione genetica on-demand.

Gente come Donna Haraway della UC di Santa Cruz o Evelyn Fox Keller
del MIT hanno già descritto come l'ideologia può determinare il progresso
della pura scienza. La Keller nella sua più che convincente analisi
contenuta in "The Century of the Gene" (Harvard), ha svelato le assunzioni
sessiste che si nascondono dietro la clonazione industriale. Altri biopunk
come Dorothy Nelkin, co-autrice di "Body Bazaar" (Crown), hanno preso di
mira la degenerazione commerciale a cui porterà l'industria biotech.

DO IT YOURSELF

Ma i biopunk non sono contro la clonazione. Per loro tutto ciò che può
contribuire al cambiamento e all'evoluzione della specie è una cosa
buona.

Scrittori di biopunk fiction come Octavia Butler (Xenogenesis Trilogy)
giocano con l'idea di ingegneria genetica come pratica rivoluzionaria.

Esiste perfino un ramo artistico del movimento ispirato dall'artista
chicaguano Eduardo Kac la cui "coniglietta transgenica" ha destato molto
scalpore lo scorso anno.

Quando Alba, la coniglietta in questione, era ancora un piccolo zigota, il
genetista francese le ha iniettato un gene particolare che crea le
fluorescenze nelle meduse. Adesso Alba è una normalissima coniglietta
solo che splende di un verde acceso se la si espone a luce fluorescente.

Si sono levate molte proteste contro Kac obbligandolo a tenere Alba
chiusa nel laboratorio francese dove è stata "operata". Mente Kac
vorrebbe aiutare Alba a vivere una vita normale con la sua famiglia nella
sua casa di Chicago.

Free Alba! è la prima campagna ufficiale anti-corporativa propagandata
dal movimento biopunk. Aprendo così un nuovo fronte nella guerra anti
globalizzazione.

BIOPUNK di tutto il mondo unitevi contro l'aggressione bio-imperialista!!!

LINKS

HGP

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/genome/guide/human/

Free Alba!

http://sprocket.telab.artic.edu/ekac/bunnyadd.html


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